E come spesso accade ecco l'ultimo numero di Runner's Dicembre 2017 da scaricare e leggere gratuitamente...
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giovedì 30 novembre 2017
mercoledì 29 novembre 2017
IL DIFFERENZIALE CHE DIFFERENZA FA? IL DROP DELLE SCARPE DA RUNNING
Non esiste la
scarpa migliore, ma quella più adatta
Da quando sono arrivato in Sardegna,o meglio ad
Alghero sono diventato un po’ più tecnologico ( questo la dice lunga sul mio
considerare la tecnologia spicciola applicata alla corsa amatoriale). Bene, ho
cambiato telefono e da questo nuovo “strumento” posso leggere la posta, entrare in internet e
tra le varie conseguenze mi sono inserito in un gruppo whatsapp di amici
algheresi che corrono.
Tra le mille cose serie e meno serie che vi si scrivono e leggono
pochi giorni fa è nata una discussione_confronto sul drop delle scarpe da
running ossia, per essere più chiari sulla
differenza d'altezza tra tallone e avampiede, situazione questa che determina l’inclinazione del piede nella
scarpa .
Tuttavia nella scelta della scarpa occorre
prestare attenzione oltre che al differenziale anche al peso della scarpa
stessa. Si dovrà capire se l’atleta corre su strada o
su sterrato, tipo trail, poiché visto che il “drop” crea un angolo che si
ripercuote anche sulla postura del corpo durante la corsa e può incidere sulla
mobilità della caviglia, minore sarà l’angolo migliore sarà il gioco della
caviglia.
Chi ha un appoggio di tallone avrà bisogno di una scarpa con
un differenziale maggiore, che significa avere una scarpa con una maggiore
ammortizzazione al tallone, a favorire l'impatto a terra, e con una differenza
tacco-punta che favorisca poi la rullata del passo. Chi ha questo tipo di
appoggio, poi, deve considerare la presenza di un sistema di supporto alla
pronazione interna, fenomeno che si verifica solo in chi sviluppa un passo
rullato ( a meno che non soffra di pronazione dovuta dal ginocchio, e qui si va
in casi specifici in cui non basta la scarpa..).
Nelle scarpe con differenziale ridotto, scarpe
da performance o minimaliste, il supporto anti-pronazione manca, in quanto è
presupposto che chi è in grado di usare questo tipo di scarpe, non ha un passo
con appoggio di tallone, ma uno con appoggio mediale o d'avampiede.
Comunque tutto è sempre molto relativo. La
scelta del tipo di scarpa dipende molto dal tipo di atleta, il suo peso, la sua
velocità e meccanica di corsa..
Un’ultima valutazione occorre prestarla al confort
, che è poi la caratteristica più soggettiva di tutte: include il tipo di
calzata, la traspirazione, l'allacciatura... non esiste piede uguale ad un
altro, per dimensioni e per sensibilità stessa del piede.
Chi invece afferma il contrario sostiene invece che è proprio la
sollecitazione legata all’allungamento polpaccio/tendine
d’achille la causa degli infortuni al tendine.
Alcune scarpe poi presentano drop scarsi o addirittura inesistenti, ma con
una suola più alta da terra .
Ripeto la scelta della scarpe è soggettiva.
Se poi un atleta ha intenzione di provare un nuovo tipo di scarpa, sia a
livello di marca, ma anche con caratteristiche diverse ben venga. L’unico
consiglio che mi sento di dare è quello di procedere in modo graduale con l’uso
della nuova scarpa. Caso mai indossarla all’inizio per alcune camminate, poi
alternandola con la vecchia scarpa. Se poi questa ha il differenziale basso o
estremo converrà usarla per lavori veloci (max 1000).
Chi ha ragione?
Tutti e
nessuno allo stesso tempo. Come scritto nel sottotitolo non esiste la
scarpa migliore, ma solo quella che si adatta meglio.
domenica 26 novembre 2017
Sabato e domenica...chi ha gareggiato
Un fine settimana con solo 2 atleti del gruppo Allenamento365 in gara.
S’inizia sabato con il Campionato Italiano Forense svoltosi
a Pisa all’interno della pineta di San Rossore. Bene, qui Stefano si è ben
comportato, se si pensa che ha preparato
la gara in sole 4 settimane, andando a conquistare un brillante 6° posto con un tempo di 16'11" su 3500 metri di tracciato su sabbia, erba e curve secche.
Domenica invece a Firenze seconda Maratona nell’arco di un mese per Umberto. A Venezia aveva chiuso in 3:37’09”…a Firenze invece 3:37’23” e se si considera le condizioni climatiche con le quali tutti gli atleti si son dovuti confrontare…beh le 3:30’ ormai è il suo prossimo obiettivo.
Per ultimo , ma solo perchè ormai corre più per gioco che raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti alcuni anni fa, obiettivi raggiunti...ossia le 2:30 in maratona a Firenze anche Cristiano che chiude in 2:45:09 un tempo sempre di gran rispetto.
Per ultimo , ma solo perchè ormai corre più per gioco che raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti alcuni anni fa, obiettivi raggiunti...ossia le 2:30 in maratona a Firenze anche Cristiano che chiude in 2:45:09 un tempo sempre di gran rispetto.
giovedì 23 novembre 2017
ATTENZIONE A NON COMMETTERE ERRORI.
In corsa o in allenamento è facile incappare in alcuni
errori che possono essere fatti da tutti…campioni e/o principianti. Provo a
metterne qualcuno cosi, senza un ordine di importanza, ma solo in base alla mia
memoria:
1. RISCALDAMENTO
Non praticare nessun riscaldamento prima di un
allenamento o di una gara, è un errore che viene commesso molto spesso,
soprattutto dai principianti e da coloro che non hanno esperienza nel campo. Il
riscaldamento è molto importante, perché prepara gradualmente i muscoli ad
affrontare uno sforzo.
2. IMPAZIENZA
Qualunque variazione durante l'allenamento, che sia
l'aggiunta di un certo numero di chilometri o l'incremento di velocità, va
aggiunta gradualmente, senza fretta, per fare in modo che il fisico si abitui
al cambiamento senza subire stress.
3. ECCESSIVO IMPEGNO
E' importante correre la maggior parte del proprio
chilometraggio settimanale (circa 80-90%) ad una velocità non eccessiva.
4. COMPAGNI DI ALLENAMENTO
E' importante avere la giusta compagnia in base al tipo
di allenamento da effettuare. Se il programma prevede un lavoro impegnativo, è
bene correre con compagni più veloci, che comunque non portino ad esasperare i
vari ritmi, mentre nel caso in cui il programma di corsa sia più leggero allora
è consigliabile unirsi a compagni più lenti.
5. RIPOSO
E' consigliabile, almeno una volta a settimana, riposarsi
completamente, sostituendo la corsa con altre attività praticando del nuoto,
del ciclismo, un’escursione, una seduta in palestra….
6. DISIDRATAZIONE
Ogni giorno bisogna bere circa 2 litri di acqua
aumentando ovviamente la dose nei giorni più caldi. E' importante bere prima,
durante e dopo l'allenamento.
7. MUSCOLI IN TENSIONE
Correre con i muscoli in tensione non fa certo bene.
Infatti questi ultimi lavorano meglio quando sono rilassati, quindi bisogna
decontrarli consapevolmente mentre si corre. Se il viso e la mascella sono
decontratti, anche il collo e le spalle si rilasseranno. E soprattutto non
trascurare lo stretching dopo la corsa!
8. ABBIGLIAMENTO
L'abbigliamento è molto importante. Bisogna vestirsi come
se la temperatura fosse 10 gradi superiore a quella reale in quanto durante la
corsa il corpo tende a produrre calore.
9. VESCICHE
Utilizzare buone scarpe da running, che comunque non
significa modello nuovo con nuovi colori, e calzini adatti alla corsa aiuta a
ridurre il rischio di formazione di fastidiose vesciche.Vuoi anche tu raggiungere i tuoi obìettivi? CLICCA QUIper saperne di più
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domenica 19 novembre 2017
Domenica 19...ecco chi ha gareggiato
Iniziamo la rassegna di coloro in questo fine
settimana hanno corso. Ieri, domenica 19 novembre, a Palmanova(UD) sulla distanza
della maratonina ben 4 atleti più Marco con il quale sono più un supporto hanno
concluso la gara.
La prima segnalazione spetta a Cristina che
chiude la sua prima maratonina anche se piena di mille paure nei giorni
precedenti la vigilia “Finalmente ce l'ho fatta! Prima mezza maratona conclusa
interamente del 2017!! Tra stanchezza, tristezza ed infortuni vari, il
2017 non mi faceva correre! Nonostante un breve allenamento iniziato a
settembre ma sostenuto da un allenatore-amico che ha creduto in me ( Giovanni
Schiavo) sono riuscita a concludere la Mezza di Palmanova. La forza di
continuare a correre però me l'ha data Francesco. Nonostante non
capisca come io faccia a correre così piano mi sprona a non mollare mai, nella corsa e nella
vita. Grazie . .”
Poi l’altra donna, ossia Erika , che ha chiuso
con il primato personale “È arrivato il personale.Desiderato e voluto fino alla fine, quando le gambe e il fiato
sembravano non esserci più...eppure...c'erano cuore e testa, e quelle assieme
non hanno mai smesso di crederci!! “
…primato anche per Filippo
“Mezza
maratona di Palmanova e nuovo tempo personale! “. Francesco purtroppo,pur chiudendo con una
buona prestazione , ha incontrato una giornata “no”. Problemi allo stomaco già dalla vigilia si sono ripresentati
in gara.
Marco invece , grazie anche ad un amico che
lo ha raggiunto a tre quarti di gara, è riuscito a tenere il passo e a staccare
un nuovo personale .
A Uta(CA) in gara altri due atleti. Daniela
che va in crisi di stomaco,ma che chiude comunque e Angelo che ribadisce il buon
tempo staccato ultimamente facendo il suo primato personale.
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venerdì 17 novembre 2017
Iniziamo a CORRERE per non dover poi rin_Correre
Meglio essere convinti che
accettare i propri limiti non significa arrendersi alle prime difficoltà,
ma trovare soluzioni per poter aumentare le proprie capacità.
La caratteristica principale , non certamente strettamente legata al miglioramento fisico, è che la corsa la si può praticare ovunque.
Altro elemento non meno trascurabile è che correndo si produce adrenalina (vigore) e le arcinote endorfine, che donano una sensazione di benessere. Correre quindi non solo per ottenere risultati, ma anche per scaricare le tensioni e lo stress.
Se vogliamo trovare una controindicazione nella corsa è quella che , se non ascoltiamo i messaggi del nostro fisico, potremo incorrere in stiramenti, distorsioni e varie infiammazioni alle articolazioni. Anche per questo ultimo motivo è bene spendere qualche euro in più per la scarpa, meglio se consigliati dal negoziante di fiducia.
La caratteristica principale , non certamente strettamente legata al miglioramento fisico, è che la corsa la si può praticare ovunque.
Altro elemento non meno trascurabile è che correndo si produce adrenalina (vigore) e le arcinote endorfine, che donano una sensazione di benessere. Correre quindi non solo per ottenere risultati, ma anche per scaricare le tensioni e lo stress.
Se vogliamo trovare una controindicazione nella corsa è quella che , se non ascoltiamo i messaggi del nostro fisico, potremo incorrere in stiramenti, distorsioni e varie infiammazioni alle articolazioni. Anche per questo ultimo motivo è bene spendere qualche euro in più per la scarpa, meglio se consigliati dal negoziante di fiducia.
Per le
scarpe, non dobbiamo badare a spese, tuttavia si può optare per il modello
dello scorso anno che ha solo i colori diversi, ma che per il resto ha le
stesse caratteristiche di quello nuovo e con tale scelta si può risparmiare
quasi il 50%.....
Come detto in precedenza l'abbigliamento si riduce ad un pantaloncino ed ad una maglietta/canotta nel periodo estivo.
Per le donne meglio se queste utilizzano un reggiseno sportivo per garantire una maggior stabilità del seno stesso. Per tutta la serie di accessori, che si trovano pubblicizzati sulle varie riviste, se ne può fare certamente a meno basta un semplice cronometro anche da pochi euro. Un consiglio per coloro che corrono con la musica negli orecchi: tenere il volume basso, meglio sentire cosa succede intorno a noi mentre si corre sia che si stia correndo in un prato, in un bosco o in città!!
Per iniziare a muovere i primi passi meglio cercare percorsi facili, se possibile lontano dal traffico. Se riuscite cambiate spesso percorso e se lo sforzo lo condividete con un amico/amica tanto meglio. Correre in compagnia non dimezza la fatica , ma permette di trovare la giusta cadenza che è quella che ci permette di muoverci e conversare allo stesso tempo.
Se proprio siete alle prime armi meglio iniziare con un po' di camminata svelta, qualche esercizio di allungamento e di mobilità articolare mentre alla fine sarà bene coprirsi e ripetere alcuni esercizi di stretching.
Bere molto, senza esagerare con le bevande dei cosiddetti "sali minerali".
VUOI SAPERNE DI PIU'? VUOI DEI CONSIGLI? CLICCA QUI
Come detto in precedenza l'abbigliamento si riduce ad un pantaloncino ed ad una maglietta/canotta nel periodo estivo.
Per le donne meglio se queste utilizzano un reggiseno sportivo per garantire una maggior stabilità del seno stesso. Per tutta la serie di accessori, che si trovano pubblicizzati sulle varie riviste, se ne può fare certamente a meno basta un semplice cronometro anche da pochi euro. Un consiglio per coloro che corrono con la musica negli orecchi: tenere il volume basso, meglio sentire cosa succede intorno a noi mentre si corre sia che si stia correndo in un prato, in un bosco o in città!!
Per iniziare a muovere i primi passi meglio cercare percorsi facili, se possibile lontano dal traffico. Se riuscite cambiate spesso percorso e se lo sforzo lo condividete con un amico/amica tanto meglio. Correre in compagnia non dimezza la fatica , ma permette di trovare la giusta cadenza che è quella che ci permette di muoverci e conversare allo stesso tempo.
Se proprio siete alle prime armi meglio iniziare con un po' di camminata svelta, qualche esercizio di allungamento e di mobilità articolare mentre alla fine sarà bene coprirsi e ripetere alcuni esercizi di stretching.
Bere molto, senza esagerare con le bevande dei cosiddetti "sali minerali".
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lunedì 13 novembre 2017
Corsa campestre d’inverno e corri forte in primavera!
La corsa campestre, chiamata anche cross, è una tappa
fondamentale per coloro vorranno
poi affrontare in primavera ed anche oltre le
varie manifestazioni che si corrono in pista , ma anche gare su strada su varie
distanza arrivando addirittura ad una mezza. Quando ero allievo, juniores e
seniores d’inverno esisteva solo l’allenamento per poi disputare dalle tre alle
cinque manifestazioni di corsa campestre.
Da diverso tempo le moltissime manifestazioni su strada hanno fuorviato
quella che dovrebbe essere una preparazione che se da un lato vale per i
giovani e per gli assoluti tanto più dovrebbe avere valenza per noi amatori.
Facendoci prendere dalla frenesia di fare questa domenica una gara e la domenica
successiva un’altra e cosi avanti senza avere la possibilità di mettere giù un
programma di allenamento ottimale. Accade pertanto spesso che si possa
incorrere in danni “strutturali”. Da
alcuni anni si è nuovamente posto l’accento sulle manifestazioni di corsa
campestre e queste solitamente una loro collocazione nel periodo invernale.
L’attività della corsa campestre aiuta l’atleta sia a
livello muscolare che a livello mentale in quanto si corre spesso in terreni
che presentano varie difficoltà, primo fra tutti il terreno.
Le distanze da coprire variano passando dai 1000 circa
per le categorie giovanili per arrivare a gare sui 10 km circa per gli assoluti
.
Correre come scritto su terreni che presentano diverse
asperità migliora, quella che viene chiamata, la propriocezione. Si acquisisce
sensibilità, agilità, abilità tutte caratteristiche che ci verranno utili
all’occorrenza. Correndo le campestri
si acquisisce maggiore abilità e sensibilità propriocettività degli arti
inferiori. Il piede durante le fasi di appoggio e di spinta si deve adattare ai
diversi tipi di terreno accidentati o fangosi, peculiarità del cross country.
Il cross è molto importante per chi vuole correre forte
in primavera. Per gli atleti che si cimenteranno in pista, è un ottimo mezzo
per migliorare la potenza aerobica e muscolare. Per chi vuole andare forte in
gare fino alla mezza maratona, rappresenta un momento strutturale grazie al
quale sviluppare la forza specifica.
Il cross può essere definito come una forma di investimento,
che darà i suoi frutti quando inizierà il periodo delle gare importanti su
strada.
Cross
Al maratoneta torna utile partecipare alle gare campestri
nei periodi lontani dalla maratona. La preparazione specifica per la maratona
ha una durata variabile fra le 10 e la 12 settimane. Prima di tale periodo le
campestri possono essere utili per potenziare il “motore organico” e rendere
più forte la muscolatura. Anche la maggiore abilità nella gestione
dell’appoggio è importante per il maratoneta. Quando il periodo della maratona
si avvicina, è preferibile evitare di partecipare alle corse campestri,
specialmente se si svolgono su terreni molto accidentati o fangosi.
Generalmente quando si entra nel periodo fondamentale di preparazione alla
maratona i mezzi di allenamento divengono sempre più indirizzati a correre
velocemente e sui ritmi che si intende tenere nei 42 km.
Per disputare gare di corsa campestre si usano
generalmente le scarpe chiodate e, a seconda dell’instabilità del terreno, si
usano diverse misure di chiodi, dai 9mm fino ai 15mm (dove c’è abbondanza di
fango). Per gli amatori possono andare bene anche le scarpe da trail che hanno
un battistrada pronunciato e permettono di non scivolare.
Per quanto riguarda il terreno di allenamento, sarebbe
opportuno svolgere alcune sedute su percorsi accidentati e/o sterrati, dapprima
con la corsa lunga per poi svolgere qualche seduta di allenamento più intenso,
per arrivare alla gara con un minimo di ambientamento al tipo di competizione.
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Giovanni Schiavo
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domenica 12 novembre 2017
Domenica 12 novembre
In questa domenica tre gli atleti in gara che stanno portando avanti il programma di allenamento assegnato. Se anche tu vuoi saperne di più CLICCA QUI
Iniziamo da Cristina Cestaro che corre a Quarto d’Altino i
18 km in poco meno di 2 ore e che quindi è ormai pronta ad affrontare la sua
prima mezza domenica prossima. Obiettivo : finirla più con la testa che con le
gambe.
Unico maschietto in gara è Filippo Dabalà che corre la mezza
di Riva del Garda per effettuare un allenamento. Il ritmo dovrebbe essere tra i
4’00” ed i 4’05” e Filippo esegue egregiamente il compito assegnato. Tempo
finale 1:23:09.
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martedì 7 novembre 2017
Tecniche di allenamento : gradini/gradoni
Quando ne ho avuto
la possibilità, andando ad allenare presso un impianto sportivo o altro spazio
pubblico, ho cercato di inserire spesso un lavoro specifico sui gradini_gradoni.
Tale scelta è stata dettata da diversi fattori.
- Permette ai muscoli
degli arti inferiori (soprattutto i quadricipiti e i gemelli) di rafforzarsi ;
- Impone un vero e
proprio lavoro del piede e sollecita la totalità dei muscoli stabilizzanti
Queste
esercitazioni , inserite almeno una volta alla settimana, permettono di ridurre
il rischio di lesioni tendineo_muscolari ed inoltre possono anche andare a
sostituire, in alcuni casi, una parte del lavoro VMA da eseguire. L’inserimento
lo consiglio o prima di un lavoro specifico oppure in una giornata dove avete
in programma solo una corsa di 40’_1:00’
Alcuni esercizi
Gradini
bassi
- La salita è molto
veloce con frequenza elevata di gambe/braccia
in sincrono. Si sale spingendo con l’avampiede che entra in contatto con
il suolo e che avrà un tempo di contatto rapido( g1);
- Si sale a due gradini alla volta con il passo
spinta energico. Le braccia dovranno supportare la spinta ed allo stesso tempo alleggerire
lo sforzo. Questo esercizi lo si può fare anche sui gradoni , un gradone alla volta(g2);
- Salita ripetendo
la spinta sullo stesso piede sempre usando
la parte anteriore in modo tale da sollecitare i gemelli ed il soleo(g3) ;
- Allo stesso esercizio
possiamo apportare la variabile dell’alternare l’uso del piede destro e/o
sinistro ogni due_tre gardini(g4);
- Salita a piedi
pari usando solo la spinta dell’avanpiede e sullo stesso esercizio sopra
descritto si possono apportare diverse variabili(g5);
….
Gradoni
o doppio gradino
- Salita in passo
spinta alternando una volta la spinta del piede posteriore alla spinta del
piede anteriore sempre con l’aiuto sincrono delle braccia(G1);
- Salita a piedi
pari con gambe distese(G2) ;
- Salita a piedi
pari ma con balzo rana(G3);
….
Sia i gradini che i
gradoni possono essere utilizzati anche per esercizi in discesa(Gg)
Esempio di allenamento
Effettuare una corsa di riscaldamento di 10_15’ con alla fine degli
esercizi tecnici quali skipp, calciata, passo_stacco, corsa saltellata e qualche
allungo :
proposta A
a)g1 - g3 - g5 per due
volte con recupero tra le due salite gli stessi gradini in discesa
b) G1 - G3 per due
volte con recupero tra le due salite scendendo dai gradini
proposta B
a) g1- g2 - g4 per due
volte con recupero tra le due salite gli stessi gradini in discesa
b) G2 - Gg per due volte
con recupero tra le due salite gli stessi gradini in discesa
Le due proposte vogliono
essere solo un esempio cosi come il numero delle serie. Il consiglio è di
partire con due serie per poi aumentare di volta in volta cosi come il numero
dei gradini che partendo da 15_20 possono arrivare a 40_50.
A fine allenamento
sui gradini_gradoni sarà bene correre per 5’_10’ e rifare qualche allungo.
Per concludere, ma altresì per ribadire alcuni concetti, ritengo utile a
tutti i livelli un allenamento dove si faccia uso di gradini_gradoni. Un lavoro
per il quale sarà bene focalizzarsi sulla corretta esecuzione dell’esercizio
per far si che se ne possano vedere bene presto i benefici nell’uso dei piedi
correndo.
Meglio sarebbe se ci fosse la possibilità di essere seguiti nelle prime
fasi da un occhio esperto.
Giovanni Schiavo
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giovedì 2 novembre 2017
CORRERE A SENSAZIONE
Sono anni che invito gli atleti che seguo a “correre a sensazione”. Sarà che ho
iniziato a correre quando ancora non c’erano i gps, ne cronometri da polso, ne
cardiofrequenzimetri…solo in pista avevamo l’allenatore che aveva il suo bel
cronometro al collo . Quando a volte non andavo al campo e dovevo fare delle ripetute usavo un orologio ( simile ma non uguale a quello in foto)…ma
dovevo stare molto attento a non rovinarlo.
Si correva su tratti misurati a mano dai più anziani con
rotella metrica da m 20 da …e cosi
riuscivamo a regolarci. Quello che mi è stato insegnato ho cercato e cerco
ancora di trasmettere a chi seguo nella preparazione.
Sempre più adesso vedo podisti che corrono attrezzati di
tutto punto per poi arrivare a casa e scaricare ogni dato possibile. Positivo
se si prende il tutto in modo corretto, ossia dandone il giusto peso.
Rimanendo attaccati a quello che ci viene riportato dal
nuovo strumento forse ci si dimentica di ascoltare il nostro respiro, di
sentire l’appoggio del piede , di non gustarci appieno quanto ci circonda…
Agli atleti che seguo consiglio di fare un uso limitato e
se possibile anche di farne a meno nella fase iniziale della nostra
collaborazione in quanto ho la necessità di capire le sensazioni dell’atleta e
non quelle dello strumento.
L’invito in primo luogo è di correre ascoltando il
proprio respiro…non a contare due passi ed un respiro, ne tre passi e due
respiri…ma respirare …respirare e correre. Se si va in affanno capirne il
motivo, rallentare fin tanto che il respiro torna alla normalità…e
correre…correre ancora.
In secondo luogo invito a correre su un percorso che
sappiamo essere di una certa distanza e correre senza orologio…partire ed
arrivare. Correre come viene, anche in funzione delle condizioni meteo e/o
fisiche…alla fine avremo comunque corso.
La corsa deve essere un’attività libera…ancor meglio se
una volta alla settimana si riesce a correre in un bosco o tra le colline, su
un fondo sterrato…lontano dall’asfalto…la corsa aiuta a vivere meglio.
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Giovanni Schiavo
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