mercoledì 27 dicembre 2017

LE SCARPE SONO ESSENZIALI PER LE PRESTAZIONI?

Sempre più spesso da diversi anni c’è un crescente messaggio mediatico che con un buon paio di scarpe si possa correre più velocemente ed addirittura con meno problemi.
Vorrei solo soffermarmi su una cosa, ossia il piede, cioè l’unica parte del nostro corpo che nella corsa viene a contatto con il terreno. Su tale “principio” le riviste, i magazine, i siti internet , oltremodo sponsorizzati dall’industria scarpe ( ma anche tanto altro) cercano, e sempre più ci riescono, di modellare la mente del consumatore_podista. Tali azioni portano molti atleti a cambiare scarpa con regolarità e molto spesso anche modello. Se facciamo caso ad alcuni discorsi si potrà sentire : “ ...le mie fanno 600_800 km”; “...il modello 12( dopo aver usato l’11, il 10…) non sono più come quelle che ho sempre usato”; “...il nuovo modello ha un colore che non mi piace( come se il colore influisse sul correre)”;  ecc...    
Provo a dire la mia opinione. Se da un lato è stato dimostrato che 100 gr. in più di scarpa possono provocare un 1% in più di sforzo aerobico è altresi vero che il peso della scarpa in se stesso in alcune gare non ha alcuna influenza, se non quello di essere addirittura deleterio.
Infatti una scarpa troppo leggera non ha certo le caratteristiche necessarie per assorbire i diversi e molteplici impatti derivanti dagli appoggi a terra.
Per me la scarpa può rendere più confortevole la corsa, ma non ha alcun impatto sulla resistenza dell’atleta. 
Non facciamoci troppo illudere dal fatto che una scarpa più di un’altra sia la panacea per correre forte e/o meglio.
Cerchiamo di non correre sempre e solo sull'asfalto e se possibile alterniamo le scarpe che abbiamo.
Dedichiamo invece un po’ più di tempo per curare la tecnica di corsa inserendo 3_4 esercizi di andature alla fine di ogni allenamento …questo sono certo potrà davvero migliorare le prestazioni di un atleta.

N.B.
Il grande Abebe Bikila a piedi nudi diversi anni fa… e...
...e poi c’è chi spiazza tutti e corre con le “crocs” che proprio non sono scarpe tecniche:
Benjamin Pachev, suo padre e sua sorella che corrono e come corrono con le “crocs”
 www.ilpost.it/flashes/benjamin-pachev-maratona-indianapolis-crocs

martedì 19 dicembre 2017

Vuoi iniziare a correre! ...Ecco come puoi!

Per prima cosa occorre avere almeno un obiettivo e allo stesso tempo procedere con un allenamento graduale per raggiungerlo.
Per chi vuole iniziare sarebbe facile proporre un “esci e corri, prima 10’, poi 15’, poi 20’…e arriva ad un’ora di corsa” … e cosi l’obiettivo “correre” verrebbe raggiunto. Ma se a parole tutto può sembrare molto semplice al momento di mettere su carta il programma sarà necessario dare anche le informazioni necessarie e corrette relative a come migliorare la resistenza andando a trovare il ritmo giusto .
Per ritmo giusto intendo il correre con un’intensità dello sforzo che non richieda un consumo di ossigeno tale da non ci per permetterci di prolungare il correre per il tempo che ci eravamo prefissati. Il consiglio che mi permetto di dare e che se troviamo un compagno con il quale condividere la corsa  si sfrutti tale situazione con la possibilità di dialogare. In questo modo avremo la certezza che stiamo correndo tranquilli.
C’è chi all’inizio si fa prendere dalle formule che si trovano ormai ovunque…io consiglio di stare sotto i 140 puls/min e se per fare questo bisognerà camminare…che lo si faccia senza nessun timore.
Al fine di progredire nel lungo periodo, dobbiamo ragionare in termini di intensità e in seguito ai minuti trascorsi ad allenarci . E così è l'alternanza del correre e del camminare che ci permetterà di rimanere nella giusta zona di sforzo. Cosi facendo si andrà a prolungare gradualmente, e in modo sostenibile, la lunghezza delle uscite. Passo dopo passo il tempo “camminata” diminuirà in favore del tempo speso nel correre.
Se quanto sopra riportato lo ritengo indispensabile in chi vuole avvicinarsi alla corsa altrettanto importante ritengo fondamentale la regolarità dell’allenamento. Infatti, affinché il corpo si adatti, è necessario che le uscite non siano troppo distanti; tre uscite settimanali sono la base.

Esempio :
Lunedi o Martedì : 15_20 minuti di corsa_camminata ( max 140 puls/min) + 8’ stretching + 15_20 minuti di corsa_camminata ( max 140 puls/min) (Nel corso delle settimane, è possibile ridurre la durata della pausa di 1 minuto ogni volta per arrivare a 40 minuti di seguito).

Mercoledi o Giovedì : 30 minuti di corsa a ritmo continuo( max 140 puls/min)  .

Venerdi o Sabato : 1:00  di corsa, alternando 8_10_12 minuti (max 160 puls/min) + 3 minuti di camminata veloce .Nel corso delle settimane cercare di aumentare di 5 minuti la corsa per arrivare a 1 ora e 15 minuti.

...se vuoi saperne di più richiedi info a :



domenica 17 dicembre 2017

ECCO CHI HA CORSO

Hanno corso …parto da venerdi scorso dove Erika  ha preso parte a La Natalina in quel di
Monterotondo(Roma) chiudendo i 10 km con diversi saliscendi in 42’48” e conquistando il 5° posto assoluto femminile!
Questa  domenica sempre Erika nella Maratonina di Cittadella chiude in 1:29:07 con la seconda metà più veloce ” Non tutte le ciambelle escono col buco...e se la testa è poco presente puoi solo sfidarla dall'inizio alla fine, ed oggi è proprio andata così. 21 km a denti stretti, perche' gia' all'inizio avevo capito che NON era giornata, ormai mi conosco bene … Ultima mezza maratona del 2017, quella che chiude però un anno pazzesco, colmo di tante soddisfazioni e sfide personali ...e comunque non si molla maiiiii “.
Sempre  invece a Cittadella troviamo Francesco che chiude con un buon 1:18:55.

A Caorle(Ve) Filippo corre la 21km arrivando 3° assoluto  in 1:21:26 “… direi bene considerato che la maggior parte del percorso era sterrata ed addirittura con un tratto di sabbia lungo quasi 3 km..” ,
mentre ad Olbia(Ot) ,maratonina,  ecco Giovanni che chiude con un pregevole 1:28:54 ” peccato per la crisi verso il 14° km, ho dovuto rallentare per un paio di km..ma ho saputo reagire finendo bene” e Giancarlo ( 2:17:33)…ottimo test per tracciare i prossimi programmi .

lunedì 11 dicembre 2017

Corri , se corri bene, corri meglio!!!

La settimana scorsa ho approntato una prima seduta di andature con un gruppo di atleti in quel di Alghero, dove abito ormai da un anno. La giornata ventosa non ci ha disturbato in quanto abbiamo scelto di svolgere il lavoro coperti dalle mura del porto. 
Vorrei partire da un concetto che sono solito fare ogni qualvolta mi accingo a proporre le andature ossia che se anche ognuno di noi ha un proprio stile di corsa esiste la possibilità di migliorare quella che è la resa della nostra corsa e soprattutto, andando a migliorare l’azione dei piedi e non solo, incappare in meno infortuni .
Con l’ausilio di un occhio esperto per prima cosa si dovrà valutare la postura che spesso ormai ha assunto una sua forma astratta. Se ci mettiamo ad osservare qualche filmato di un atleta di livello ci accorgiamo di quanto bello ed elegante può essere il gesto della corsa.

Se s’inizia a far andature con atleti master, sempre che questi non abbiano fatto attività sportiva da giovani, si incontrano alcune difficoltà. Non si deve pertanto pensare di stravolgere quello che è diventato l’aspetto funzionale della corsa. Soprattutto al termine dei primi incontri si potrebbero avere dei dolori muscolari…muscoli che fino ad allora si erano “addormentati” . 
Un esempio che porto sempre è quello del mio allenatore di un tempo, ossia Giuseppe Cindolo,….beh! lui gran stile di corsa tuttavia arrivò terzo nei 10000 agli Europei di atletica del 1974 battuto da Manfred Kuschmann Tony Simmons con quest ultimo che se lo si vede di stile ne ha ben poco…
Per me quindi è importante operare con sedute legate alle andature tecniche, almeno una volta a settimana. Sedute che vanno sempre e comunque fatte a qualsiasi età per cercare si smussare alcuni difetti rilevati nel correre.

Come sopra scritto, ma è la mia opinione, che ognuno può fare tali esercizi da solo, ma soprattutto per gli amatori ritengo che sia più corretto che tali esercitazioni vengano svolte con la guida di un tecnico.

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martedì 5 dicembre 2017

ALLENARSI D'INVERNO

Migliorare la forza dei muscoli, correre più a lungo lentamente, attenzione al freddo: si fatica di più a respirare e il fondo stradale può essere più scivoloso.

La lettura di questo pezzo è indicata per tutti coloro che usano la corsa sia per la preparazione ad altri sport che a coloro che corrono abitualmente. L'inverno è il periodo migliore per lavorare sulla resistenza aerobica e mettere, quindi, una buona base per la stagione primaverile ed estiva e per recuperare e/o migliorare il tono muscolare. Per molti podisti può sembrare poco utile il lavoro per aumentare la tonicità muscolare tuttavia è indispensabile che vengano rafforzati tutti quei muscoli che agiscono a livello pelvico: flessori dell'anca, ischio_addominali, glutei, lombari.
Minor attenzione, comunque sempre importanti, ai muscoli dei polpacci: soleo, tricipite surale, tibiale anteriore, che sono i muscoli appunto che permettono una spinta efficace.

Se un tempo, quando ero un po'  più giovane e facevo l'ultimo anno allievo e primo anno juniores, c'era la pausa invernale(solo qualche cross e ad aprile la mezzora/45' di corsa in pista) , adesso la pausa non esiste più ed importante che ognuno di noi trovi il momento in cui staccare dalle gare.
Utilizzare l'inverno per richiamare la resistenza aerobica permetterà di affrontare al meglio gli allenamenti di capacità aerobica(*) e successivamente quelli di potenza aerobica(**).
Allenare la resistenza aerobica comporta il miglioramento di alcune qualità fisiologiche che stanno alla base  di molte prestazioni di resistenza: capillarizzazione, efficienza metabolica degli acidi grassi, capacità polmonare ed efficienza cardiaca.
L'allenamento specifico per arrivare ad  ottenere tali  risultati è la  corsa lenta. L'andatura da tenere è pari al 75-80% della frequenza cardiaca massima, oppure, rispetto al proprio primato sui 10mila, è più lenta di 50"-60" al chilometro. 
La corsa lenta deve durare a lungo e per tale motivo sarebbe bene programmarla per il fine settimana quando solitamente si dispone di più tempo. Una seduta di corsa lenta, più corta, andrà programmata a metà settimana. Se abbiamo la possibilità, inoltre, di correre su un percorso collinare questo sarebbe il massimo. 
Correndo in salita la muscolatura è sollecitata maggiormente e quindi lavorando di più è più allenata.
Correre a ritmo lento facilità l'azione di corsa in quanto il freddo non aiuta certo la muscolatura, che è meno pronta  a reagire, ne tanto meno la respirazione. Se ben coperti si può correre a velocità sostenute tuttavia i movimenti sono certamente più impacciati e pertanto correre ad andature che a miti temperature sono di ordinaria amministrazione diventa più complicato. Anche se qualche rigo sopra ho detto che è utile staccare dalle gare non è da escludere la partecipazione a qualche manifestazione di corsa campestre o corsa su strada che possono essere utilizzate quale allenamento stimolante per la potenza aerobica. Sarebbe opportuno inserire , almeno ogni 3 settimane, una prova per valutare le condizioni di forma.
Se per partecipare a corse su strada non è importante andare a modificare il piano di allenamento, per coloro che desiderano affrontare qualche cross, è necessario inserire lavori di potenza aerobica, come 1000, 2000 e 3000.
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(*) CAPACITA’ AEROBICA
Indica il tempo durante il quale l’atleta riesce a mantenere la soglia anaerobica; solitamente per un top runner è di 1 ora, per gli amatori anche 40’; la differenza è strettamente legata alla quantità di glicogeno nei muscoli e all’economia del gesto atletico. E’ una qualità importante per la maratonina e in piccola parte anche per la maratona.

(**)POTENZA AEROBICA (AEROBICO-LIPIDICA)

Velocità alla quale si consuma la quantità maggiore di lipidi nell’unità di tempo (minuto). E’ da precisare quindi che non è la velocità alla quale in percentuale si consuma la maggior parte di lipidi (anche perché sarebbe un’andatura molto bassa), ma quella in cui c’è il maggior consumo assoluto di grassi. Solitamente corrisponde ad una velocità di poco inferiore (per i migliori maratoneti) alla soglia aerobica; il segnale biologico che migliora questa qualità (cioè di consumare una quantità elevata di grassi nell’unità di tempo) è il depauperamento delle scorte di trigliceridi intramuscolari .

lunedì 4 dicembre 2017

3 DICEMBRE: CHI HA GAREGGIATO!

Ecco chi ha gareggiato ieri…c’è chi ha gareggiato nella Maratonina di Cagliari, chi nel trevigiano alla Prosecco Run (maratonina collinare) e chi si è sparato un 10 km su strada vicino a Roma.
Partiamo dalla Maratonina di Cagliari dove si registra il nuovo personale( 1:20:23) di Angelo che si domanda e si risponde : “Che sapore ha la felicità?.. un sapore buonissimo!”….
Sempre a Cagliari Giovanni sigla il personale( 1:28:16) “ correndo in scioltezza, andando tranquillo nei primi 10 km per poi aumentare nella seconda parte” .
Alessandro anche lui al personale sfondando di 1” il muro dell’ 1:27:00( 1:26:59) con l’obiettivo da qui a fine anno di portare a casa ancora 1’ minimo.
Massimiliano soddisfatto del tempo( personale 1:44:40)  che  a suo dire “con una gestione da migliorare il tempo può ancora calare” ed io ne sono convintissimo.
Antonio che a chiuso “oltre le più rosee aspettative” con 1:43:02 e per il quale adesso inizia la nuova preparazione.


 SM40 
 01:20:23 
 01:20:21 
 SM35 
 01:26:59 
 01:26:52 
 SM45 
 01:28:16 
 01:28:12 
ANTONIO
 SM40 
 01:43:02 
 01:42:58 
 SM40 
 01:44:40 
 01:44:36 
Nel trevigiano ecco Filippo : Fatta anche la Prosecco Run!!! Nonostante il periodo di relax secondo di categoria e 19mo assoluto col tempo di 1:22:54!!!


Mentre a Fiumicino_Roma nella Best Woman altra valida prestazione di Erika  che chiude i 10 km in 40’26”  e come ha scritto “ 10 km di sole, di freddo...... 10 km di spensieratezza e sorrisi....,Ma che faticacciaaaaaaaaaa:40'26"...e non si molla!!!”