Se solo si ricerca sul
web un video dove si possano guardare e ammirare le discese di alcuni atleti
dediti ai trail sembra che la cosa sia “abbastanza” facile, ma per molti di noi
, comuni mortali runners, la realtà è ben diversa. Per chi si cimenta nei trail,
molto probabilmente, le prime volte il passo non è del tutto sicuro, ma si può
far molto per migliorare la tecnica.
I DIVERSI TERRENI
E’ assodato che è la
discesa che presenta le maggiori difficoltà tecniche. Velocità, lettura
del terreno e appoggio instabile e
vario, possono rendere la discesa molto impegnativa anche in termini di
dispendio energetico.
A seguire tre
possibili scenari:
· terreno
instabile: questo è
quello che presenta maggiori problematiche in quanto sarà possibile correre in
sentieri dove l'erosione della pioggia ha creato solchi, scoperto rocce rese
più o meno stabili, evidenziato radici e tanto altro. Tanti ostacoli quindi che non renderanno semplice la discesa. In
questo caso, è importante avere forti caviglie che vadano a compensare
l'instabilità del terreno, ma anche una corsa dinamica con un rapido tempo di
contatto al momento dell’appoggio.
· rocce: qui, si tratta di discese spesso
piuttosto ripide, in cui si deve saltare da una roccia all'altra. E anche
se il supporto è stabile, è necessario avere cosce solide per superare questi
passaggi senza danni. In questo caso, il lavoro di costruzione muscolare
cosi come il mantenimento di una buona
flessibilità degli arti inferiori saranno i garanti di una discesa di successo.
· Terreno
misto: spesso, nel
corso di una gara o anche di un allenamento, si potrà trovare sia terreno
instabile che roccia pertanto solo una
buona preparazione muscolare e l’aver
fatto esperienze su simili tratti saranno utili per adottare
costantemente il tuo passo.
La pianura
In molti casi
anche il correre trail in piano presenta caratteristiche impegnative. Ci si
potrà trovare ad affrontare sentieri stretti, con radici affioranti, tra sassi,
fangose, con rami e foglie a coprire …bene anche su tali terreni sarebbe utile
una falcata agile e con il piede dietro che spinge bene per saltare i diversi
ostacoli. Anche tale soluzione tecnica comporta un buon costo energetico e
molta attenzione.
La salita
In salita senza
ombra di dubbio la velocità di movimento è molto più bassa. E’ importante aver
lavorato bene sui muscoli del core(retto dell'addome, obliqui e traverso, i muscoli paraspinali,
il quadrato dei lombi, i muscoli
del pavimento
pelvico, i glutei e i flessori dell'anca) in quanto verranno molto utili per permettere un buon ritmo.
Prima di
concludere un accenno alle scarpe da usare…: ogni corridore è unico, non esiste un tipo di scarpa universale
che sia adatto a tutti e per tutti i terreni. Ogni atleta, pur ascoltando i
vari amici, le varie correnti di pensiero, dovrà fare le proprie esperienze.
Giovanni Schiavo
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