Seguo diversi atleti e alcuni anche da diverso tempo, con
altri invece riprendo dopo periodi nei quali si sono concessi una pausa, bene
con molti di questi, pur avendo una traccia per raggiungere determinati
obiettivi non sono solito usare lo stesso sistema. Mi spiego.
Per me quando si parla di allenare un atleta per gare di
mezzofondo o fondo la parola che tengo sempre ben in vista è : variare.
Per “variare” non intendo ogni gg un allenamento diverso, ma ogni volta che si
ripete un’uscita simile a quella della settimana precedente si dovrà osare un
pelo di più o come tempo o con una ripetuta o due in più.
C’è addirittura chi esaspera il tutto consigliando di non
fare mai la stessa uscita due volte durante un ciclo di allenamento( 4
settimane_3 di carico_1 di scarico).
Il fatto di correre e quindi ripetere l’uscita della
settimana precedente, che sia questa corsa lenta, media, veloce o ripetute …permette
all’atleta e all’allenatore di valutare l’evoluzione. Tale scelta è anche uno
stimolo per l’atleta che si trova a competere con se stesso. A tal proposito non
è necessario che le prestazioni aumentino da una settimana all'altra, mentre è
importante creare un adattamento al fine si di generare un affaticamento, ma
tale da non stravolgere il fisico.
Nelle prime uscite non c'è bisogno di dare tutto, invece
si renderà necessario controllare l'intensità dello sforzo, tuttavia senza
mettere il freno a mano. I dati saranno ovviamente cronometrici e cosi alla fine
delle settimane di carico l’atleta dovrebbe essere in grado di saper impostare
l’allenamento programmato gestendolo al meglio.
Progressione
Il principio di progressione implica che, per essere
efficace, il carico di allenamento su una
produzione specifica deve essere
accuratamente misurato, da cui l' aumento regolare e controllato del livello di
difficoltà. Con un'evoluzione troppo lenta si finirà per ristagnare. D'altra
parte, chiedere troppo e troppo velocemente per il proprio corpo può portare
rapidamente a sovrallenamento o lesioni. Un altro vantaggio per il corridore
che ripete regolarmente la stessa uscita: il miglioramento di capacità specifiche
come la coordinazione motoria (possibilità di svolgere un'azione ben definita
grazie all'azione del sistema nervoso centrale e della muscolatura) e, allo
stesso tempo , una gestione dell'energia più economica.
Il corpo si adatta
Ripetere lo stesso tipo di allenamento molto regolarmente
aumentando l'intensità e / o la lunghezza avrà un impatto sulle risorse
fisiche. L’atleta che ripete sempre lo stesso lavoro alla stessa intensità alla
fine rischia di fare un lavoro controproducente. E questo se da un lato è valido per i muscoli dall’altro lato
lo si noterà anche per il cuore che, come segno più eclatante, avrà una
diminuzione della frequenza cardiaca a riposo. I polmoni beneficeranno anche
della regolarità e della ripetizione dei tuoi allenamenti: i tuoi muscoli
respiratori si rafforzeranno e aumenteranno i volumi d'aria espirati e
inspirati ad ogni respiro (flusso ventilatorio). Questo è particolarmente il
caso del diaframma che si adatta a sforzi sempre più violenti e quindi il tuo
VO2 max migliorerà.
Giovanni Schiavo
Giovanni Schiavo
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