martedì 24 aprile 2018

ACIDO LATTICO



Nel post precedente avevo scritto che sarei ritornato sull' argomento “acido lattico”…e siccome ogni promessa è un debito, vado a sdebitarmi.
Chi corre, sia che sia un assoluto o un semplice podista amatoriale, sarà stato certamente preda dei crampi derivanti dall’accumulo di acido lattico.
Vediamo, con semplici parole, di definire che cos’è l’ acido lattico (a.l.) .
Fisiologicamente è un acido prodotto dalla degradazione delle molecole di glucosio (glicolisi) quando quest'ultima viene effettuata in assenza di ossigeno (anaerobico). 
Provo a questo punto anche a dare un'informazione, su come funzionano i nostri muscoli, necessarie per spiegarmi meglio. 
I muscoli per contrarsi hanno la necessità di avere dell’energia e la trovano nelle molecole di ATP (adenosintrifosfato). Aerobicamente, la degradazione di una molecola di glucosio produce 38 molecole di ATP, mentre nel glucosio anaerobico viene convertito in acido lattico con produzione di sole due molecole di ATP.

Intervallato, soglia e resistenza
Detto ciò si evince che l'acido lattico appare quando l'intensità dello sforzo richiede un'energia tale che l'apporto di ossigeno diventa insufficiente a soddisfare la necessaria glicolisi. Possiamo anche affermare che tale comportamento corrisponde al valore soglia dell'allenamento o durante i lunghi sforzi, cioè quando la fatica è tale che i meccanismi metabolici e meccanici non svolgono più correttamente la loro funzione.
Come evitare, limitare o rallentare la produzione dell’a.l.  è possibile ma solo tramite un corretto allenamento che consiste nell’eseguire :
1) L'allenamento intervallato che sviluppa le capacità di ossidazione del glucosio nelle molecole di ATP e quindi aumenta il consumo massimo di ossigeno (VO2 max). Tale allenamento permette di alzare la "soglia" da cui inizierà a formarsi l'acido lattico.
2) L'allenamento a soglia permette all'organismo di abituarsi a lavorare al limite delle sue massime facoltà ossidative per ritardare il passaggio al metabolismo anaerobico con produzione di acido lattico.
3) L'allenamento di resistenza, cioè strettamente aerobico permetterà al corpo di mantenere più a lungo una percentuale elevata di VO2 max e quindi controllare i fenomeni di fatica che disturbano l'ossidazione del glucosio con produzione di acido lattico. 

Tuttavia pur essendo l’acido lattico responsabile di molti disturbi tra cui crampi e dolori muscolari, questi crampi e dolori muscolari sono anche il frutto di lesioni della membrana delle cellule muscolari indotte dall'affaticamento stesso e non dall'acido lattico.

Aiutiamoci a smaltire l'acido lattico: massaggio e corsa leggera
Una delle soluzioni per migliorare o limitare gli svantaggi dell’a.l. è quello di un massaggio leggero per stimolare la circolazione del sangue muscolare  combinando il tutto con una corsetta leggera. Tuttavia 
ci vorranno diversi giorni per riprendersi dalle lesioni della membrana se queste si sono verificate dopo aver corso per lunghe distanze o in gare con  terreni molto accidentati, inclusa la discesa.
Alla fine, gli inconvenienti derivanti dalla produzione di acido lattico dallo sforzo che ha superato le capacità aerobiche dell'organismo possono essere facilmente combattuti con queste semplici misure e con un allenamento  corretto che  consente di ritardarne e limitarne la produzione.

Giovanni Schiavo

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