Ho avuto il piacere di allenare un’atleta, Lisa Borzani, con la quale
abbiamo (lei come atleta ed io come allenatore ) conquistato la maglia azzurra ed un ottima posizione ai Campionati
Mondiali di Ultratrail. Con lei poi ho mosso ulteriori passi nel seguire e portare altri
amici runners nel mondo del trail e con la società di cui sono stato atleta e presidente abbiamo conquistato il titolo di Campioni d'Italia nel 2013 e la piazza d'onore nel 2014, mondo al quale mi sto di nuovo
riavvicinandomi abitando in Sardegna(Alghero_SS).
Se si cerca in internet si possono trovare innumerevoli
video che mostrano le imprese dei trail runner che sembrano sfidare le leggi di
gravità nei luoghi più improbabili.
Ma, per i corridori comuni, la realtà è molto diversa.
Per molti di noi amatori il passo si fa titubante quando il terreno diventa
tecnico. Fortunatamente con la pratica molte insicurezze possono essere
ridotte.
Vediamo come è possibile correre
sui diversi terreni.
La discesa
In discesa le
difficoltà tecniche sono le più difficili da superare. La velocità,
associata alla lettura_valutazione del terreno, supporti instabili e vari,
possono rendere la discesa molto pericolosa ed inoltre portare ad un dispendio
di energia maggiore rispetto alla salita. Per essere esaurienti presento
tre possibili scenari:
a)Il
terreno instabile - E’
quello che pone maggiori problemi, perché significa correre su sentieri che
l'erosione ha rimodellato con solchi, pietre che rotolano sotto i piedi, radici
... Tutti ostacoli instabili che ostacolano il passo del corridore. In
questo caso, è importante avere caviglie forti che compensino l'instabilità del
terreno, ma anche un passo dinamico con un breve tempo di contatto con il
terreno, che non vada pertanto ad aumentare l'instabilità di ciascun appoggio;
b) Rocce e gradini - Spesso in
alcune discese ripide si trovano rocce dove si deve saltare da una roccia
all'altra. Anche su questo terreno l’appoggio deve essere stabile, è
necessario avere cosce solide per affrontare tali passaggi senza danni. In
questo caso, il lavoro di costruzione muscolare come il mantenimento di una
buona flessibilità degli arti inferiori saranno i garanti di una discesa di
successo.
c)
Terreno misto - Spesso,
durante una gara o un allenamento, terreno instabile e rocce li possiamo
trovare uno di seguito all’altro ed è proprio per questo, per far si che una
corsa trail non provochi danni è necessario che l’atleta si alleni spesso su
terreni diversi per adottare la soluzione migliore ad ogni differenza di
terreno .
La pianura
Come per la
discesa anche la pianura presenta le stesse caratteristiche elencate in
precedenza. Su alcuni percorsi molto tecnici inoltre si possono trovare terreni ugualmente instabili, come aree paludose o sottobosco ingombro di rami e cespugli. In questo caso, la falcata deve essere un po’ più alta “più aerea” e anche "sorvolare" gli ostacoli. Il costo energetico della falcata e l'affaticamento muscolare indotto aumenteranno drasticamente .
precedenza. Su alcuni percorsi molto tecnici inoltre si possono trovare terreni ugualmente instabili, come aree paludose o sottobosco ingombro di rami e cespugli. In questo caso, la falcata deve essere un po’ più alta “più aerea” e anche "sorvolare" gli ostacoli. Il costo energetico della falcata e l'affaticamento muscolare indotto aumenteranno drasticamente .
La salita
Poiché la velocità
di movimento è molto più bassa, la tecnica viene qui rivelata come un fattore
meno determinante. Tuttavia, una buona
scarpa , la tecnica e il ritmo costante di salita memorizzato
nei precedenti allenamenti sarà motivo di successo.
Calzature: ogni corridore è unico, non esiste un
tipo di scarpa universale che sia adatta a tutti. Naturalmente, si dovrà
prestare attenzione al grip della scarpa da trail e alla sua stabilità
generale. E’ altresì importante prestare attenzione alle diverse correnti
che animano il mondo delle corse e cercare un modello per soddisfare il vostro
tipo di appoggio.
Giovanni Schiavo
...Vuoi saperne di più?
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