martedì 10 aprile 2018

TRAIL: alcuni consigli

Ho avuto il piacere di allenare un’atleta, Lisa Borzani, con la quale abbiamo (lei come atleta ed io come allenatore ) conquistato la maglia azzurra ed un ottima posizione ai Campionati Mondiali di Ultratrail. Con lei poi ho mosso ulteriori passi nel seguire e portare altri amici runners nel mondo del trail e con la società di cui sono stato atleta e presidente abbiamo conquistato il titolo di Campioni d'Italia nel 2013 e la piazza d'onore nel 2014, mondo al quale mi sto di nuovo riavvicinandomi abitando in Sardegna(Alghero_SS).
Se si cerca in internet si possono trovare innumerevoli video che mostrano le imprese dei trail runner che sembrano sfidare le leggi di gravità nei luoghi più improbabili.
Ma, per i corridori comuni, la realtà è molto diversa. Per molti di noi amatori il passo si fa titubante quando il terreno diventa tecnico. Fortunatamente con la pratica molte insicurezze possono essere ridotte. 
Vediamo come è possibile correre sui diversi terreni.

La discesa
In discesa le difficoltà tecniche sono le più difficili da superare. La velocità, associata alla lettura_valutazione del terreno, supporti instabili e vari, possono rendere la discesa molto pericolosa ed inoltre portare ad un dispendio di energia maggiore rispetto alla salita. Per essere esaurienti presento tre possibili scenari:
a)Il terreno instabile - E’ quello che pone maggiori problemi, perché significa correre su sentieri che l'erosione ha rimodellato con solchi, pietre che rotolano sotto i piedi, radici ... Tutti ostacoli instabili che ostacolano il passo del corridore. In questo caso, è importante avere caviglie forti che compensino l'instabilità del terreno, ma anche un passo dinamico con un breve tempo di contatto con il terreno, che non vada pertanto ad aumentare l'instabilità di ciascun appoggio;
b) Rocce e gradini - Spesso in alcune discese ripide si trovano rocce dove si deve saltare da una roccia all'altra. Anche su questo terreno l’appoggio deve essere stabile, è necessario avere cosce solide per affrontare tali passaggi senza danni. In questo caso, il lavoro di costruzione muscolare come il mantenimento di una buona flessibilità degli arti inferiori saranno i garanti di una discesa di successo.
c) Terreno misto - Spesso, durante una gara o un allenamento, terreno instabile e rocce li possiamo trovare uno di seguito all’altro ed è proprio per questo, per far si che una corsa trail non provochi danni è necessario che l’atleta si alleni spesso su terreni diversi per adottare la soluzione migliore ad ogni differenza di terreno .

La pianura
Come per la discesa anche la pianura presenta le stesse caratteristiche elencate in
precedenza. Su alcuni percorsi molto tecnici inoltre si possono trovare terreni ugualmente instabili, come aree paludose o sottobosco ingombro di rami e cespugli. In questo caso, la falcata deve essere un po’ più alta “più aerea” e anche "sorvolare" gli ostacoli. Il costo energetico della falcata e l'affaticamento muscolare indotto aumenteranno drasticamente .

La salita
Poiché la velocità di movimento è molto più bassa, la tecnica viene qui rivelata come un fattore meno determinante. Tuttavia, una buona scarpa , la tecnica e il ritmo costante di salita memorizzato nei precedenti allenamenti sarà motivo di successo.

Calzature: ogni corridore è unico, non esiste un tipo di scarpa universale che sia adatta a tutti. Naturalmente, si dovrà prestare attenzione al grip della scarpa da trail e alla sua stabilità generale. E’ altresì importante prestare attenzione alle diverse correnti che animano il mondo delle corse e cercare un modello per soddisfare il vostro tipo di appoggio. 

Giovanni Schiavo

...Vuoi saperne di più? 

Nessun commento: