lunedì 15 gennaio 2018

“Dopati” senza saperlo?

E’ certo che esiste un elenco di prodotti dopanti vietati, ma sapere dove inizia il “doping” è un problema molto più complesso di quanto sembri ...
A rigor di termini, il doping è definito come "…l'uso di sostanze o processi che possono modificare artificialmente le capacità di un atleta…". Il doping include tuttavia anche metodi per mascherare l'uso di prodotti dopanti. Questo elenco di prodotti viene aggiornato ogni anno.

Dov'è la linea gialla che ne demarca l’inizio o la fine?
        La definizione legale del doping mira a fornire un quadro per lo sport ad alte prestazioni, ma che vale comunque per tutti. Cerca di garantire l'equità e preservare la salute degli atleti.

Ma è possibile migliorare le prestazioni pur rimanendo nell'ambito della legge? Certo! 
        Comportamenti dopanti che portano alcuni atleti ad utilizzare, ad esempio, camere di ossigeno iperbarico per riprodurre gli effetti dell'altitudine sull'organismo, elettrostimolazione per ottenere più muscoli , crioterapia per recuperare più velocemente. 
Doping? No, ma queste sono pratiche che mirano a migliorare le prestazioni e il recupero.

E per semplici corridori? 
        Forse se in una gara domenicale venisse fatto un controllo antidoping in diversi potrebbero incappare in positività pur non avendo nessuna intenzione di doparsi. Perché? In particolare a causa dei numerosi farmaci che contengono efedrina. Sono farmaci liberamente venduti al banco senza obbligo di ricetta medica e questa sostanza è nella lista dei prodotti dopanti come potete ben leggere cliccando QUI. Un altro colpevole: il ventolin (salbutamolo), vendibile solo su prescrizione, ma è purtroppo nella borsa di molti giovani atleti con il pretesto di asma allo sforzo.

Attenzione ai FANS
Infine occorre stare attenti a farmaci e antidolorifici, tra cui l'aspirina e tipo ibuprofene, che ha invitato anche i FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) come loro non sono sicuri anzi, maschereranno il dolore e alla fine porteranno a un maggior rischio di lesioni. E’ stato dimostrato da molti atleti amatori che l'assunzione di aspirina o ibuprofene aumenterebbe le prestazioni consentendo una durata maggiore dello sforzo, ma tutto ciò aumenterebbe significativamente il rischio di lesioni e in particolare porterebbe all'inibizione di processo di guarigione e delle relative sensazioni di dolore. Ritardando la sensazione di dolore, questi prodotti consentono ai ciclisti di aumentare il loro allenamento a scapito dei tessuti che sarebbero ancora più vulnerabili perché i ciclisti non ricevono più le giuste informazioni muscolari a causa del mascheramento del dolore.
Ma soprattutto questi farmaci tipo FANS sono molto dannosi per i reni e il sistema gastrointestinale, per non parlare del rischio causato dai disordini della coagulazione assumendo l'aspirina .

E il paracetamolo è doping? Sì! CLICCA QUI 
O almeno lo si può paragonare al comportamento antidoping perché il paracetamolo riduce il calore del corpo migliorando quindi la resa dell’atleta.

Un caffè, un tè, un integratore alimentare o correre “ ad acqua”?
Difficile rispondere! Non è così sicuro che correre “ ad acqua” possa essere la soluzione giusta perché le esigenze di uno sportivo che si allena regolarmente richiede una regolazione del suo apporto nutrizionale per mantenersi in buona forma, quindi alla fine, sì, l'equilibrio rimane molto precario tra il comportamento antidoping o meno.
In caso di dubbio, non esitate a chiedere al vostro farmacista o al vostro medico che vi consiglierà di correre in sicurezza.
E comunque utile sapere che se dovete, per motivi legati ad un problema personale, fare uso di certi farmaci “dopanti” potrete continuare a farlo , ma sarà importante segnalare alla Federazione , tramite la propria società la propria patologia con prescrizione medica.

...CLICCANDO QUI IL SERVIZIO "I DILETTANTI NELLA TRAPPOLA DEL DOPING!  

Buona corsa sempre in salute

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