Quante volte ,
parlando tra amici oppure quando andate a comprare le vostre scarpe per
correre, vi siete chiesti o vi hanno domandato: "Pronatore o supinatore?"
Ma esattamente cosa indicano
tali termini? Cosa rischio se appartengo ad una delle due categorie? Come posso e se posso risolvere tale situazione?
Partiamo
con la considerazione che in un solo minuto di corsa, i nostri piedi toccano
terra/asfalto/pista da 160 a 180 volte. Che l’atleta sia supinatori,
pronatore o universale, da usare è soprattutto la scarpa neutra, con il minimo
di correzioni, ammortizzazione così non contrastare il sistema muscolare
articolare e naturale. Cambiare le scarpe dopo un migliaio di km ,ma sarà
bene esaminare l'usura delle suole ogni tanto. Solo il podologo, dopo la
valutazione, saprà come realizzare l'ortesi giusta per alleviare
un'iper-pronazione o un'iper-supinazione dolorosa che a volte richiederà
sessioni di rinforzo dei muscoli del piede.
Pronazione
Come
per un terzo dei podisti il piede tende ad inclinarsi interiormente,
specialmente su sforzi a lungo termine. Spesso legata a un piede piatto,
la pronazione è contrassegnata dall'usura della suola più marcata all'interno,
più precisamente dalla deformazione del lato sinistro del contrafforte. Tale
situazione aumenta il rischio di tendinite di Achille, fascite
plantare, metatarsalgia. In caso di iperprone patologico è necessario
rivolgersi ad un podologo.
Supinazione
In misura minore dei pronatori ci sono i supinatori,
ossia che mentre corrono hanno il piede
che si appoggia sulla parte esterna. Spesso tale azione è derivante dai
piedi cavi, dalle gambe arcuate e poggia troppo sulle ultime dita. Le
suole più usurate sull'avampiede all'esterno e un contrafforte deformato sulla
destra ne sono la prova. Cosi come per chi
prona ci sono
delle cause anche i supinatori incorrono in un aumento del rischio di dolore meniscale e
tendinite laterale. Ancora una volta, le scarpe universali sono
raccomandate fin dall'inizio, prima di possibili ortesi mediche in caso di
dolore invalidante.
Giovanni Schiavo
Nessun commento:
Posta un commento