Gli allunghi brevi o lunghi, intensi o meno…solitamente l’amatore, ma non solo… vengono trascurati . Invece , se fatti, anche se non ad ogni fine allenamento…bene…possono, o meglio, portano giovamento. Un amatore che ha come obiettivo una mezza maratona, una maratona, ma anche a volte una 10 km non dedica il tempo agli allunghi. L’allungo è spesso considerato una perdita di tempo … "correre uno o più allunghi a cosa mi serve se devo correre una maratona?”
Invece è appurato che aiuta a migliorare la tecnica e l’economia di corsa, la postura, inoltre dovrebbero essere “vissuti” in modo divertente, cercando una volta l’ampiezza, una volta la frequenza, la progressione, la sfida con uno o più compagni…tutti gli atleti dovrebbero includere gli allunghi alla fine di determinati allenamenti, anche quelli che mirano a una maratona.
Certo è che può sembrare logico domandarsi se fare gli allunghi o un allenamento su nx100 metri può essere davvero utile quando si punta una distanza 420 volte più lunga…
La risposta? Si, e la si trova nella “fibre” . Come ben sapete abbiamo fibre muscolari di due tipi, le "lente" e le "veloci". Le prime lavorano in modalità "diesel" ossia impiegano molto tempo dopo l'inizio di un esercizio per esprimere tutto il loro potenziale e non producono tanta energia quanto le "veloci". D'altra parte, sono molto resistenti alla fatica, il che le rende perfette per fare tanti chilometri senza indebolirsi. Le "veloci” invece , se da un lato esprimono potenza dall’altro lato non potranno essere operative per molto tempo. Vengono quindi utilizzate solo quando sono realmente necessarie, su esercizi esplosivi e brevi, come lo sprint ... o quando le "lente" stanno perdendo smalto, come può essere possibile negli ultimi chilometri di una maratona.
Pertanto l’allenarsi cercando di usare e potenziare le fibre veloci, ci permetterà di saperle usare più facilmente quando si renderanno necessarie. Avere a disposizione un potenziale di fibre più alto e diverso permetterà di mantenere il ritmo in un momento in cui, in tempi normali, a volte potrebbe calare in modo significativo.
Quindi quale modo migliore per far lavorare le fibre veloci se non gli allunghi o i lavori sui 100 metri? E poiché migliorerai anche la tua economia di corsa, si determinerà un minor sforzo per correre alla stessa velocità.
Lavorando su queste fibre veloci, s'insegna al corpo ad usarle più facilmente quando le fibre lente inizieranno ad erogare minor potenza. Ci troveremo quindi con un potenziale maggiore, con più fibre che saranno al nostro servizio quando ne avremo bisogno, il che permetterà di mantenere il ritmo in un momento in cui, in tempi normali, a volte calerebbe in modo significativo.
Inoltre migliorerà la tecnica di corsa e cosi facendo più la migliori più l’atleta sarà in grado di utilizzare questa energia limitando il consumo di ossigeno, e la fatica, alla stessa velocità. Integrando regolari lavori di allunghi o sprint nell’allenamento, s’insegna ai muscoli delle gambe, e in particolare dei polpacci, a contrarsi di più, e quindi ad immagazzinare più energia durante l'impatto a terra. Importante comunque a procedere con gradualità e così come il carico dei km non si può passare da 40 km in una settimana ai 100 km della settimana successiva cosi anche il lavoro degli allunghi e/o sprint dovrà rispettare tale logica.
Se poi vogliamo fare un ottimo lavoro gli sprint sarebbe bene farli in salita dove , oltre al maggior impegno , minore sarà il rischio di lesioni muscolo_tendinei. Una nota particolare legata agli allunghi/sprint in salita diversa da quelli fatti piano …in salita si spinge al 90%...sforzo breve seguito da recupero ampio.
Quindi velocità, sì, ma non sempre e non sempre al massimo .
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