Migliorare senza aggiungere una sola sessione di
allenamento…impossibile? Non proprio! Vediamo come andando a modificare la
modalità di recupero a fine allenamento si possano avere benefici. Cercare di
velocizzare il recupero( diminuire la frequenza cardiaca), magari fermandosi non è il massimo mentre recuperare in modalità
“attivo” può apportare miglioramenti a livello fisiologico.
1)Dopo variazioni lunghe
Al termine di una seduta di allenamento di variazioni
sui 1000_2000_3000 sarebbe bene finire
con una seduta di preparazione fisica generale, meglio se attraverso la
costruzione di un circuito dove inserire balzi, squat, affondi laterali e frontali,
plank diversi con circa 15_20 ripetizioni per esercizio con pausa dai 30” ai 45”
per un totale di 8’_10’. Tale azione, ossia lavorare sui muscoli già affaticati
, senza tuttavia esagerare , sarà utile quando nei finali di gara dovremo
trovare le energie residue per sprintare.
2)Dopo variazioni brevi
Questa volta invece al termine di sedute che non
superano i 400 metri il recupero consigliato potrebbe consistere nel fare 2_3 km con il primo km a passo del personale
nella mezza ed alternarlo con un km lento. Tale sistema va a lavorare su
muscoli che hanno già prodotto una buona
dose di acido lattico e cosi facendo,
tale recupero "insegnerà" al corpo
a risintetizzare il glucosio, il carburante per lo sforzo, da questo stesso
acido.
3)Dopo una seduta con il personale raggiunto
Dopo una 10 km, una mezza, una maratona corsa a ritmo
obiettivo sarebbe bene correre per almeno 30’, senza preoccuparsi della velocità mentre dovremmo
porre attenzione alla postura e alla qualità dell’appoggio . Correre
lentamente con scorte di glicogeno basse allenerà il corpo ad attingere alle
riserve di grasso in modo efficiente.
Giovanni Schiavo
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