Corri a sensazione!


Siamo ormai presi dal misurare tutto per valutare ciò che facciamo che la stragrande maggioranza dei runners non esce di casa per correre se non ha il suo GPS, il suo cardiofrequenzimetro o altro ammennicolo …, ma come spesso suggerisco agli atlelti che seguo, occorre ritornare a correre anche “a sensazione” in modo tale da imparare a tradurre i segni del nostro organismo.
Come, in molti di coloro che leggeranno, sono lontani i tempi dove al termine della corsa ci si prendeva le pulsazioni mettendo le punta delle dita sul polso o alla gola…cosi valutavamo se avevamo dato l'intensità corretta e nello stesso modo valutavano se era il momento di ripartire per la prossima ripetuta…tempi passati, certo, ma la tecnologia non sempre funziona ne tanto meno ha le idee chiare di come è andata la nostra giornata al lavoro, in famiglia…se è stata pesante o altro.
Occorre tenere quindi presente che molte informazioni ci vengono inviate direttamente dal nostro corpo. 
Avrete sicuramente valutato che pur correndo ad una stessa frequenza cardiaca(FC) o ad uno stesso ritmo le sensazioni di ritorno possono essere state diverse, se non molto diverse, da un giorno all'altro. Dico questo perché il nostro corpo non ha reazioni standardizzate…e per fortuna ribadisco.

Perché correre a sensazione?
Imparando a correre a sensazione ogni uscita potrà essere “personalizzata”  e l’allenamento verrà adattato in quantità e qualità allo stato fisiologico del momento. Ogni giorno è diverso. Non dimentichiamoci poi che la FC rivela lo stato di forma attuale e che varia nel corso della giornata a seconda della fatica, dell'ora del giorno (mattina, pomeriggio o sera) e del tuo stato psicologico. Alcuni lavori possono anche essere impostati basandosi sulla FC.
Il correre a sensazione, anche se non sempre, potrà essere di aiuto per:
- Evitare infortuni e/o periodi di sovrallenamento. Esempio: il giorno dopo una sessione difficile potrai correre a sensazione in modo tale da non mettere a rischio la seduta di recupero;
- Abituarti a memorizzare le varie zone di sforzo;
- Riconoscere i vari segnali del corpo svincolandoti dall’orologio.

Suggerimenti per alcune sedute a sensazione
Suggerimenti, perché il fine non è quello di lasciare l’orologio a casa chiuso in un cassetto, ma iniziare ad associare le diverse sensazioni  ai dati visualizzati sullo schermo.
· La sessione senza orologio:
È l'allenamento più semplice da impostare. Si parte e si corre per un giro del quale sappiamo la distanza, si corre ad un ritmo presso che costante, senza allunghi , senza aver problemi di fiato( magari parlando con un compagno) e alla fine la sfida sarà quella di indovinare la durata dell’allenamento.
· Fartlek:
Il fartlek(deriva dalla parola svedese fart (velocità) e lek (gioco)) è stato introdotto dall'allenatore svedese Gösta Holmér, al fine di offrire un metodo di allenamento naturale "ad intervalli" ai suoi atleti. Consiglio spesso allenamenti dove propongo variazioni dai 30” ai 2’ dove si accelera e dove si recupera a sensazione.Potrà capitare, o meglio capita, che durante la prima accelerazione l’atleta corra troppo veloce e che il recupero sia troppo…,  ma è grazie a questi piccoli errori che si migliorerà nella gestione delle sensazioni.

Giovanni Schiavo

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