Visto che le basi fisiologiche sono le medesime si può tranquillamente rispondere: NO.
Tuttavia, visto che la base di appoggio del piede sarà ben diversa, si
dovrà dare maggior spazio a lavori che tendano a
sviluppare qualità aerobiche maggiori, anche se la formazione di
base sarà la stessa: corsa , preparazione fisica generale, preparazione fisica
specifica, lavori sui medi, ripetute, fartlek ed interval training.
Visto poi che in questo periodo, dove praticamente è possibile correre in
modo "reale", quasi solo su corse trail o in montagna, sarà bene dedicare spazio alla
preparazione generale.
Purtroppo conosco diversi, o meglio troppi, atleti che dimenticano questi
fondamentali, soprattutto la preparazione fisica generale, e si preparano solo
con la corsa lenta lunga che se comunque va fatta non è il metodo
più redditizio in termini di prestazioni o versatilità e che a lungo
andare può essere anche causa di dolori muscolari e addirittura regressione.
La maggior differenza che si riscontra tra chi corre gare trail e chi altre forme di corsa si trova nelle salite, più o meno ripide e più o meno lunghe . Al dislivello inoltre si aggiungono i tempi di gara spesso lunghi (da 2 ore a 10_20_30 ore e oltre).
Impara a lavorare in discesa
Uno dei “problemi” che deve essere affrontato tuttavia con più serietà è quello legato alla forza muscolare che diventa prioritario rispetto ad altre discipline di corsa a causa delle forti contrazioni eccentriche e l'allungamento del muscolo indotto dalle discese. Ai meno esperti, ai principianti, ma a volte anche a coloro che fanno trail da diverso tempo, in gare dove ci forti discese tali contrazioni possono generare dolori che potrebbero essere avvertiti il giorno dopo una gara. Per evitare o quanto meno attenuare l’insorgere di tali dolori è necessario programmare sessioni reali di discese rispettando la logica della progressività e dell'individualizzazione che poi è la base di ogni programmazione di allenamento .
Il lavoro di "resistenza del muscolo" deve essere oggetto di
sessioni reali:
a) Occorre predisporre un lavoro di preparazione fisica generale che si abbini ad una preparazione fisica specifica, tipo la pliometria. Questo lavoro deve essere al centro dell'allenamento durante i mesi invernali e comunque mantenuto durante tutto l'anno combinando con sessioni di discese brevi e lunghe. Il lavoro in discesa, per coloro che sono meno allenati o che si avvicinano alle gare trail, dovrà essere seguito o dal riposo di un giorno o quanto meno da una corsa lenta su erba o sterrato andando ad evitare per quanto possibile l’asfalto.
b) Allenare piede e caviglia, visto che le gare di trail si snodano su tracciati che presentano diverse insidie quali sassi, rocce, salti verso il basso, verso l’alto, erba, radici affioranti sarà bene dedicare diverso tempo al lavoro propriocettivo per prevenire distorsioni e allenarsi su terreni simil gara per andare ad educare piede e caviglia.
Alimentarsi in gara
Se si prende parte ad un trail corto(10_20 km) il fatto di curare
l’alimentazione e l’idratazione può essere affrontato da quasi
tutti, pur con una preparazione fisica adeguata, quando si
affrontano trail che superano i 30_50 km o le 5_6 ore di corsa occorre invece
arrivarci preparati al meglio sia per quel che riguarda il fatto di bere e
mangiare, ma anche per quel che concerne il fatto che si deve essere pronti a
“durare”. Il consiglio che mi sento di dare , cosi come quando predispongo i lavori
per gli atelti che seguo è quello di :
a) Uscite di corsa lunga lenta continua fino a 3_4 ore su terreno simile alle gare trail;
b) Uscite fino a 8_10 ore, sempre su percorsi specifici, alternando camminata e corsa;
c) Non da trascurare anche un lavoro incrociato tra corsa e bici.
d) ….uscite in mountain bike, il nuoto, lo sci di fondo, le camminate in montagna possono poi essere mezzi che permetteranno all’atleta il recupero post gara.
Giovanni Schiavo(Allenatore FIDAL)
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